Costiera amalfitana, a Tramonti pure da Giappone e Corea per Make it Green
Nella II edizione del progetto “Make it Green” realizzato da ACARBIO, con il supporto di Yap Italia e il contributo del Comune di Tramonti, i giovani di 8 paesi (Russia, Giappone, Serbia, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Germania, Belgio e Grecia), per il secondo anno consecutivo, hanno lavorato fianco a fianco con ambientalisti locali per aiutare il Comune a sensibilizzare contro l’abbandono dei rifiuti.
È stato un vero e proprio modello di “laboratorio ambientale” già sperimentato con successo nel 2014, dove ogni giorno per due settimane (dal 16 al 27 agosto 2014), i volontari sotto la guida di Isa Wästlund (svedese, tirocinante presso Acarbio), accanto ad azioni pratiche come la raccolta di oggetti che invadono strade e valloni, hanno sensibilizzato i cittadini verso una cultura più ecologista e volta verso un modello sostenibile dove anche il rifiuto è una risorsa.
Tra le attività che si sono svolte c’era il “riciclo materiali” con la partecipazione dei ragazzi disabili del centro Girasole. Così è stato introdotto un nuovo approccio al tema, combinando in questo modo ambiente e sociale. Si è incentivato anche il tema della “raccolta differenziata” a dimostrazione di come bisogna puntare sempre verso nuovi obiettivi, nonostante in questo campo il comune della Costiera amalfitana sia tra i più virtuosi.
“In base ai dati raccolti del 2014, l’80% della spazzatura viene differenziata – ha affermato Vincenzo Savino, assessore all’ambiente del Comune di Tramonti – e la percentuale è in ulteriore crescita grazie alla recente introduzione della “busta gialla” che serve a dividere meglio anche la carta e il cartone. In più è stato introdotto un nuovo sistema di “sacchetti codificati” in grado di monitorare gli utenti con un database per famiglia, dove in base alle buste ritirate porta a porta, si conosce anche il quantitativo e la tipologia dei rifiuti confluiti”.
Tuttavia, nonostante il sistema di video sorveglianza ampliato sul territorio, dove è stato possibile identificare scarichi abusivi, si registrano ancora casi d’inciviltà.
La presenza di questi giovani che hanno scelto di dedicare il loro periodo di vacanza, coniugando tempo libero con l’impegno a favore dell’ambiente, in un territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità, ha incoraggiato tanti volontari locali e il Coordinamento delle Associazioni della Costiera amalfitana a intraprendere nuove azioni di salvaguardia, affianco alle istituzioni locali che intendono davvero proteggere questa terra.
In simbiosi con questo progetto svolto in un’area montana, ce n’è stato un altro (Make it Blue) lungo la costa, sulla spiaggia libera di Minori: qui ci si è focalizzati sul tema mare e biodiversità, attraverso una pulizia costante della spiaggia libera con uso”intelligente” della risorsa comune, con l’introduzione di un “laboratorio quotidiano di attività” per i più piccoli. Questo perché la Costiera amalfitana è montagna e mare, valloni e spiagge: e tutto deve essere strettamente collegato anche nel tema della “difesa ambientale”.